Per salvare più anime possibili

Senza rendercene conto siamo arrivati alla quinta giornata di questa route imprevedibile. Questa mattina, come ogni giorno, ci saremmo dovuti alzate alle 7:00 per essere pronti per la catechesi ma il momento del risveglio oggi si è un po’ allungato. Dopo la colazione siamo partiti per i servizi che ci erano stati assegnati per la giornata. Per me questa giornata riservava il servizio nella casa delle suore di Madre Teresa con accoglienza alle madri e ai loro figli. Arrivati abbiamo ricevuto una accoglienza calorosissima da parte delle sorelle, che subito ci hanno portato di sopra per un momento di preghiera dove abbiamo potuto esibire le nostre pessime doti canore. Già prima di salire verso la piccola chiesa abbiamo potuto notare la felicità con il quale quei bambini ci salutavano e questo mi ha colpito tantissimo.

Dopo la preghiera abbiamo iniziato il servizio nella dispensa sotto indicazione della sorella superiora, nel quale con un po’ di caldo e fatica abbiamo preparato sacchetti  con riso e fagioli da inserire nei 30 sacchetti della spesa che abbiamo preparato da consegnare alle famiglie povere che venivano a prenderle. In quel momento mi sono più volte interrogato sull’azione che stavamo facendo, cercando di sfamare e di dare beni di prima necessità a persone che non possono permetterselo e questo mi ha fatto molto riflettere ed emozionare. Concluso il lavoro mi sono messo a pulire tutto il piano interrato della casa, quando è arrivata una sorella e vedendomi li da solo con un po’ di sudore mi ha raccontato una sua esperienza passata. Doveva pulire del pesce, cosa che a lei non piaceva per niente fare, e una sua superiora gli ha detto: ”Tu devi pensare come se tutto quello che fai qui pulendo questo pesce o altro che non ti è comodo, lo fai per le anime che ci sono in cielo e per salvare più anime possibili”. Ciò mi ha fatto riflettere moltissimo e mi sono reso conto come anche un piccolo aiuto o una piccola fatica vada vista da una prospettiva più alta e che anche le piccole cose contano un sacco. Dopo aver intrattenuto i bambini con giochi, balli e qualche pianto qua e là, li abbiamo accompagnati a pranzo nella casa dove hanno pranzato. Noi invece, dopo aver condiviso un piccolo aperitivo che le sorelle ci hanno offerto, abbiamo portato tutte le coperte, che nei mesi invernali consegnano ai senza tetto per strada, nel terrazzo dove poi sarebbero state lavate nei giorni successivi. Abbiamo giocato ancora un po’ con i bambini che si sono molto affezionati a noi. Siamo dovuti ritornare per il pranzo,  per proseguire una giornata che si annuncia ancora emozionante.

Matteo

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